Ogni nuova Famiglia spirituale incontra agli inizi, per poter esprimere il proprio carisma, un primo Vescovo che ne diventa il Vescovo Fondatore. Questo è stato Mons. Francesco Tarcisio Bertozzi per l’Associazione Missionaria Internazionale. Ha accompagnato i nostri passi tenendoci per mano. Ci ha voluto bene. Si è fidato di noi. Ci ha dato tantissimo e ci ha anche chiesto molto.
Riportiamo le sue parole, pronunciate alla nostra prima assemblea.
“La vostra presenza rende evidente una constatazione: ciò che è nato per vivere la radicalità del Vangelo in una Chiesa come quella di oggi sembra che non abbia più necessariamente
bisogno della struttura tradizionale della vita religiosa.
Ammettiamo tranquillamente che la vita religiosa ha nella Chiesa una funzione di segno e di avanguardia, però la radicalità della vita evangelica, la professione dei consigli
evangelici, la vita basata sulle Beatitudini non sono più riserva di caccia dei religiosi. Questo è bellissimo.
Possiamo ripetere in questo contesto lo stupendo versetto della liturgia di oggi: Abbiamo contemplato Dio le meraviglie del tuo amore. Io sono il Pastore. Ho fatto quello che dovevo. Ho riconosciuto l’Associazione. L’AMI è una famiglia carismatica e costituita, pur con tutte le riservatezze. Siete fra la Pasqua e la Pentecoste, come gli apostoli ancora chiusi nel cenacolo. Però c’era già stata la Resurrezione. Poi ci sarà la Pentecoste.
Mi ha sempre fatto molta impressione il fatto che Pietro, quel giorno, invece di battersi il petto, come dovrebbe, punta il dito verso l’uditorio. Siamo tanto umili e poveri che non abbiamo neanche un messaggio nostro. Il messaggio è al di là della nostra persona. Anche Gesù è il messaggio del Padre. Il beato, il povero, il mite è solo Lui, Gesù.
È Lui la radicalità del Vangelo, il Vangelo è la sua identità di persona. Noi saremo sempre al di sotto. In Lui è la sintesi perfetta del doppio comandamento. Noi siamo pendolari e pencolanti.
È vero che si deve scrivere quello che si vive, ma bisogna cominciare ad esprimersi, anche se non lo viviamo ancora perfettamente, altrimenti non scriveremo mai.
L’AMI è un progetto di vita che nella nostra Diocesi ha preso corpo in forma embrionale, ma poi verrà alla luce."