PROGETTO MWANZA

La partenza forzata dall’Eritrea nel 2009 ha portato l’assemblea AMI alla decisione di aprire un nuovo centro di servizi nel nord ovest della Tanzania. Nel 2011 dopo diverse missioni di studio e corsi di lingua dei missionari coinvolti l’assemblea ha scelto la diocesi di Mwanza dove l’Arcivescovo S. E. Thaddaeus Ruwa’ichi ci ha accolto.

Il nuovo progetto ha come obiettivi:

  • La formazione di medici e operatori sanitari per le zone più disagiate di Mwanza (STUDENTATO)
  • un Progetto socio sanitario a favore dei malati di AIDS nell’Ospedale rurale di Bukumbi (CTC)

STUDENTATO A MWANZA

Abbiamo scelto per questo progetto non un villaggio ma una città: Mwanza, dove da anni la Conferenza Episcopale Tanzaniana gestisce due Università, una in campo scientifico sanitario e una nel campo umanistico socio-educativo. Abbiamo pensato quindi di dare una opportunità ai giovani, e in particolare alle ragazze più povere, di frequentare l’università. Per questo abbiamo cominciato dando borse di studio, che gradualmente dovrebbero diventare 25 all’anno ad altrettanti studenti. Vogliamo però dare a questi nuovi professionisti una formazione cristiana che si manifesti nel loro operare, per cui le ragazze borsiste e altre che vorranno essere ospitate nello studentato riceveranno una integrazione educativa di morale cristiana e deontologia medica secondo i valori evangelici.

La dimensione cristiana del rapporto col paziente e dell’etica professionale cristiana è particolarmente curata, l’ obiettivo del progetto è quindi quello di promuovere la donna attraverso l’opportunità di diventare professionisti cristiani a servizio del paese, e nello stesso tempo garantire la presenza di medici e operatori sanitari nelle zone rurali o in aree di grande impegno sanitario, in particolare per la cura dei malati di AIDS. Le studentesse borsiste una volta laureate dovranno fare un servizio (retribuito) in queste zone per un periodo di 2-3 anni, in modo da garantire la continuità del diritto alla salute anche nelle zone più isolate e disagiate.

Isabella Matulli, missionaria dell’AMI, ha iniziato il progetto dello studentato selezionando nel 2012 le prime studentesse. Ora Sheela Antony sta portando avanti il servizio e quest’anno, da settembre, ci saranno 15 studentesse. A Novembre si laureeranno le prime tre ragazze, che sono già state assegnate ad ospedali rurali diocesani: due come tecnici di laboratorio e una come insegnante della scuola infermieristica. In questo periodo il Fidei Donum Augusto Sbaraglia ha seguito i lavori della costruzione dello studentato che sarà inaugurato il 28 settembre. L’edificio potrà ospitare fino a 40 studentesse.

 

PROGETTO SOCIO-SANITARIO A FAVORE DEI MALATI DI AIDS NELL'OSPEDALE DI BUKUMBI (CTC)

Dal 2013 le nostre missionarie, le dr.sse Alba Rienzi e Angela Aurilio, assieme alla volontaria dr. Rosa Antonucci, si occupano di combattere e prevenire la piaga dell’AIDS nel CTC (Centro di Terapia e Cira) di Bukumbi (Ospedale diocesano di circa 160 posti letto, a 35 km da Mwanza). Il progetto ha previsto la ristrutturazione di questo centro, che non era idoneo. Questo obiettivo è stato raggiunto nei primi mesi del 2015 grazie al lavoro di numerosi volontari costruttori, che sono venuti a darci una mano. Il numero di pazienti malati di AIDS in cura nel nostro centro sono passati da circa 650 a 900 in poco meno di due anni e questo grazie al lavoro del team medico e infermieristico del CTC, che stanno facendo un grande servizio non solo di terapia e cura ma anche di educazione sanitaria nei vilaggi, per poter sensibilizzare tutti a fare il test e prevenire l’ulteriore diffusione della malattia (compresa la prevenzione materno-fetale).

Complessivamente si tratta dunque di un progetto integrato in cui viene prediletta la formazione cristiana e professionale dei giovani, specialmente donne, e nello stesso tempo l’inserimento immediato di missionarie e/o volontari in strutture sanitarie particolarmente carenti e, successivamente, dei nuovi medici e operatori sanitari formati in loco in strutture periferiche e rurali disagiate. E’ un progetto impegnativo che richiede ancora non solo notevole impegno economico, ma anche la presenza di volontari italiani che vogliano dare un periodo della loro vita per aiutare i più poveri in questo progetto di sviluppo e promozione umana.

CTC